Nel giorno della seconda, massiccia, contestazione la Lazio perde contro l'Atalanta e vede allontanarsi a 5 punti la zona Uefa. La grande maggioranza diserta l'Olimpico, sugli spalti ci sono 2.000 paganti e altri 3 mila persone circa, molte delle quali invitate. In campo la squadra delude in una partita che non riesce mai a decollare, sia per merito di un'Atalanta volitiva e attenta in difesa, sia perché la Lazio, con un centrocampo privo di qualità, solo raramente riesce a creare qualche azione efficace.
A parte il giovane Keita, che comincia alla grande, gli altri fanno sempre fatica e il primo tempo risulta avaro di emozioni. Il clima dell'Olimpico è surreale, con gli spalti praticamente deserti, una situazione pesante che forse influisce negativamente anche sui calciatori. Nella ripresa i nerazzurri di Colantuono trovano il gol con Moralez, complice una dormita generale della difesa biancoceleste. Passata in svantaggio la Lazio perde Candreva, espulso dopo il secondo giallo rimediato per una plateale simulazione in piena area avversaria. In inferiorità numerica la squadra prova comunque a rimediare però la giornataccia di Klose, davvero impalpabile e la buona difesa bergamasca determinano la prima sconfitta casalinga della gestione Reja.
Per l'Atalanta si tratta del secondo successo esterno del campionato. Alla luce delle vittorie di Inter e Parma i biancocelesti sprecano una importante occasione per migliorare l'anonima classifica. Per Lotito (perde anche la DELUSIONE NEL ) una domenica infelice, con la maggiore parte dei tifosi che lo contesta senza soluzione di continuità e con la squadra che vede diminuire le possibilità di arrivare al sesto posto. E' proprio una stagione difficile sia sotto il profilo dei risultati, che per il braccio di ferro tra società e tifoseria destinato a continuare.