Policlinico Gemelli, intervento record. Si rompe l’aneurisma, 82enne salvato in 45 minuti

L’anziano operato la notte di Ferragosto a causa della rottura dell’aorta addominale

Policlinico Gemelli, intervento record. Si rompe l’aneurisma, 82enne salvato in 45 minuti
di Raffaella Troili
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Giovedì 24 Agosto 2023, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 08:56

Strappato alla morte in 45 minuti. Una vittoria dei medici, una rinascita per il signor Ezio, che ha smesso di “vivere” per un tempo che è sembrato infinito. Nel cuore della notte, a Ferragosto, grazie a un intervento salvavita di estrema complessità realizzato in meno di 45 minuti da un’equipe multidisciplinare del Policlinico universitario Agostino Gemelli -Ircc Università Cattolica.

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Niente di casuale o improvvisato ma un lavoro di squadra che viene da lontano e che punta sulla gestione dell’emergenza-urgenza attraverso un preciso protocollo che va dall’entrata in pronto soccorso, passa per l’iter diagnostico, la riabilitazione e l’uscita.

Ezio Sellati, 82 anni, è sano e salvo e domani, quando sarà sciolta la prognosi, sarà trasferito in riabilitazione cardiologica sempre al Gemelli. Ieri ha incontrato e salutato tutta l’equipe che l’ha salvato quella notte tragica del 15 agosto.


I SOCCORSI
L’uomo era in casa a Marina di Cerveteri quando è stato colpito dalla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale. Aveva dolori fortissimi alla pancia, la figlia l’ha trovato accasciato a terra. Trasportato all’ospedale di Bracciano, è stato trasferito in ambulanza alle 2.30 del mattino al Gemelli. Racconta Giovanni Tinelli, professore associato di Chirurgia Vascolare, responsabile del Percorso clinico assistenziale della Patologia Aortica: «Nel percorso aortico, negli uomini superiori ai 70 anni, l’aterosclerosi può indebolire la parete dell’aorta soprattutto sotto le arterie renali e dare luogo a un aneurisma, una dilatazione, detta il killer silente. L’uomo aveva un aneurisma di 10 centimetri dell’aorta addominale». Il Gemelli è hub del territorio a nord del Lazio, di cui Bracciano è uno spoke. La tac conferma la rottura dell’aneurisma, scatta la corsa contro il tempo, al Gemelli. «Purtroppo - ancora il professor Tinelli - arriva in Pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio, a quel punto nella sala rossa i rianimatori sono intervenuti con manovre di rianimazione, massaggio cardiaco e supporto farmacologico. Ma il paziente non si riprendeva. Dopo venti minuti di massaggio cardiaco, l’ultima possibilità, prima di dichiarare la morte: utilizzare un sistema di stop bleeding mini invasivo con l’introduzione di un pallone aortico dall’arteria femorale, prima di dichiarare la morte».


Questione di pochissimi minuti. I camici bianchi tutti intorno a lui, nel disperato tentativo di strapparlo alla morte. Tra loro, il dottor Filippo Bongiovanni e il dottor Domenico Grieco, l’anestesista Nicola Conticolo, il chirurgo vascolare Marco Natola. «Ebbene, una volta gonfiato il pallone a monte della rottura, il paziente comincia ad avere una minima attività cardiaca e viene portato in sala operatoria d’urgenza per un intervento di sostituzione dell’aorta addominale infrarenale e riparazione di una vasta fistola aortocavale». E il signor Ezio non molla. «Il paziente ha reagito in maniera efficace, sarà trasportato in terapia intensiva per 48 ore, poi trasferito nel mio reparto di Chirugia vascolare». Un’operazione in tempi record, decisivi per salvare una vita. «Mi preme sottolineare la velocità del passaggio tra l’utilizzo di manovre rianimatorie, lo stop bleeding, la decisione immediata di usare il pallone per vedere se reagisse, come è stato. La corsa in sala operatoria, tutto questo in meno di 45 minuti. Ho ringraziato per mail tutti gli operatori. Hanno mostrato un riscontro in termini di tempistica molto buono».


«UN MIRACOLO»
«Neanche lassù mi volevano» e «non è arrivata la mia ora». Così Ezio Sellati ha detto alla figlia Marzia. L’ottantenne ha un banco di alimentari, il box 28 al Mercato del Parco alla Garbatella. «È un capoccione, è forte, si vuole sbrigare, dice che la gente lo aspetta al banco...», racconta sollevata. Di quella notte ricorda: «Le speranze minime di vita, l’equipe del Gemelli che ha fatto cose miracolose».
 

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