Magri: «Il mio Volley dai grandi numeri
il movimento cresce, pronti per il mondiale»
di Carlo Santi

Magri: «Il mio Volley dai grandi numeri il movimento cresce, pronti per il mondiale» di Carlo Santi
di Carlo Santi
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Lunedì 17 Febbraio 2014, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 11:15
Il volley italiano apre le vetrine sul mondo con il furore di un presidente che adora il suo sport e lo dirige da quasi vent’anni dopo un’esperienza importante alla Maxicono Parma. Carlo Magri, 73 anni e l’entusiasmo di un ragazzo, dirigente di valore con il pallino di voler guidare le sue squadre in panchina, guarda con decisione al Mondiale donne che l’Italia ospiterà a fine estate. «È la prima volta che organizziamo la manifestazione al femminile - osserva Magri - e considerando i numeri importanti del movimento credo sia giusto anche per ripagare le nostre giocatrici». Il volley italiano è uno sport in salute. «Non lo dico solo perché sono il presidente: credo di avere elementi che confermano le mie parole». Il movimento azzurro è importante, la crescita di consensi altrettanto e bisogna dare atto che in questa rivoluzione culturale molto ha inciso Julio Velasco. Il tecnico dopo avere vinto quattro scudetti di fila a Modena (la rivale di Parma) si è trasferito in nazionale e dal 1989 ha portato l’Italvolley in alto, Europei, Mondiali, World League, peccato sia sempre sfuggito l’oro olimpico. Tutto il mondo del volley, uomini e donne, ne ha tratto vantaggio con una visibilità eccezionale grazie anche a campioni straordinari, uomini come Zorzi, Bernardi, Giani, Cantagalli, Lucchetta e donne come Maurizia Cacciatori e Francesca Piccinini, tanto per citare solo qualcuno.



«SIAMO ALL’AVANGUARDIA»

«Noi siamo, dopo il calcio, la prima federazione italiana per numero di tesserati. E abbiamo quasi il monopolio a livello femminile che è davvero all’avanguardia. In più, con i risultati delle nostre nazionali siamo avanti. E lo siamo anche per quello che riguarda l’organizzazione». I risultati tecnici sono merito del lavoro dei club. «Siamo sostenuti nel modo migliore dalle società», osserva Magri che guarda anche al beach volley. «È il valore aggiunto e se potesse esserci una Federazione, sarebbe tra le prime. La consacrazione di questa disciplina è alle Olimpiadi. Se qualcuno vuole andare a Rio per assistere a una partita farà fatica a trovare il biglietto». Anche quest’anno ci sarà un evento al Foro Italico, gli Europei che si giocheranno dal 3 all’8 giugno.



LA RASSEGNA IRIDATA

Il clou della stagione, con gli uomini impegnati nel Mondiale in Polonia (dal 3 al 21 settembre) e prima a Firenze, a luglio, con la Final Six della World League, sarà tra la fine di settembre (il 23) e metà ottobre (il 12) con la rassegna iridata femminile che si svolgerà in Italia. La nostra nazionale, adesso, non ha il cittì. Marco Mencarelli, che l’ha guidata negli ultimi mesi, verrà sostituito. «Non avendo il tesserino - scherza Magri - e neppure l’età per prenderlo non posso andare io in panchina. Mencarelli in ogni caso ha gestito un trapasso generazionale e ha svolto un buon lavoro. Mi auguro rimanga a lavorare con la Federazione. Il cittì? Decideremo entro il mese». La scelta appare orientata a riportare in azzurro Marco Bonitta, già cittì tra il 2001 e il 2006 e campione del mondo con l’Italia nel 2002. Il Mondiale italiano, con 24 nazionali, si giocherà in sei città: partenza a Roma, al Palaeur, finale a Milano, al Forum mentre all’inizio si giocherà anche a Trieste, Modena, Bari e Verona. Il prossimo 11 marzo, con una grande cerimonia a Parma, verrà effettuato il sorteggio del Mondiale.

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