Rio 2016, la mancanza di Fede. Quarto posto nei 200 stile, niente 100 e fuori dalla 4x100: Pellegrini lenta e nervosa

Federica Pellegrini
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 11 Agosto 2016, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:15
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Guarda verso l'orizzonte. Il cielo è grigio come quel mantello che le ha ricoperto l'anima. I polmoni le si sono riempiti di acqua, il cloro le ha reso gli occhi rossi. Forse sono lacrime. Federica Pellegrini il giorno dopo sembra un'altra. L'avevamo lasciata arrabbiata con il mondo per quel quarto posto nei 200 stile. Una risposta acida ai microfoni dello stadio del nuoto di Rio de Janeiro. Poi il rientro al villaggio olimpico, si è sfogata con i suoi amici e con il fidanzato Pippo Magnini. Niente sonno perché certe notti non svaniscono chiudendo gli occhi. E' rimasta in piedi fino a tardi: davanti agli occhi, mille volte, il film della gara, il tocco e poi lo sguardo al tabellone. Un 1'55''18 amarissimo. Un tempo che non le appartiene. Ha pianto a dirotto.

SFOGHI NOTTURNI
Ha pianto perché non si aspettava quelle sensazioni in acqua. E' stata sballottata dalle onde invece di domarle. Sentori che nemmeno lei riesce a spiegarsi. Eppure nelle batterie aveva dato prova di potersela giocare, non certo per l'oro ma di sicuro per il bronzo. Lei la Divina costretta a guardare le altre, per una notte più bella di lei. Per una notte più in alto di lei. E allora si apre un buco nero che inghiotte tutto e ti accende i pensieri peggiori. Ha affidato ad instagram il suo sfogo. Lo ha fatto in modo dolce, come una bimba a cui è stato rubato l'ultimo sogno: «Eh già non è arrivata!! Fa così male questo momento che non potrei descriverlo!! Non è un dolore di uno che accetta quello che è successo , anzi è un dolore di una che sa cos'ha fatto quest'anno, la determinazione che ci ha messo, il mazzo che si è fatta. Sì ho 28 anni ma ci credevo, ho combattuto con tutto quello che avevo e purtroppo ho perso». Poi quella frase che racconta un futuro chissà quanto vicino: «Forse è tempo di cambiare vita, forse no». Minacce di addio.
 
IMMAGINI CHIARE

La foto scelta è emblematica. Lei di spalle con la tuta dell'Italia che guarda verso l'infinito. Come a ripercorrere tutto il cammino fatto per arrivare fin qui. Un percorso che si porta dietro tutto, gioie, delusioni, litigi, crolli, risalite e medaglie. Come quella che martedì non è arrivata, poteva e doveva essere la giusta chiusura di un cerchio aperto con un argento ad Atene dodici anni fa. Immagini chiare, così come la corsia 5 dei cento metri stile lasciata vuota. Ha deciso di non farli, preferendo dare tutto nella staffetta. Una scelta molto criticata. Fede però ha voluto immediatamente chiarire e contrattaccare con una stilettata: «Io non capisco, può esistere un po' di buon senso anche da parte dei giornalisti. Ho rinunciato ai 100 perché subito dopo ho la 4x200 e non per altro». Ma i social, tanto amati dalla Pellegrini, non risparmiano nessuno. Parole in libertà digitate con facilità su una tastiera e protetti da uno schermo. Federica però è vera e non si nasconde. E così a chi l'attacca per il mancato buon esempio risponde diretta: «Coglione... lo faccio perché mezz'ora dopo ho la staffetta e voglio dare il massimo lì».

RIECCO IL SERENO
L'acqua alla fine cura tutti i mali, perché come dice lei «senza acqua non ci so stare». E' tornata in vasca per la 4x200 naufragando con le altre. Ma chi se ne importa. «Quando mi sono svegliata era già diverso. La vedevo nerissima, stavolta va un po' meno. Ora è il tempo dei pensieri. Se decido di andare avanti è per arrivare a Tokyo e fare la quinta olimpiade. Questo è uno sport fisico e non tecnico, non si può andare avanti fino ai quaranta anni. Potrei anche pensare di prendermi una pausa, non lo so ancora cosa farò. Non ho una risposta. So solo che la voglia di nuotare l'avrò per tutta la vita. Diciamo che non vorrei chiudere portandomi dietro questo ricordo e dicendo a me stessa: ho finito piangendo» racconta Federica. Perché le fenici sanno risorgere sempre dalle loro ceneri.