Il Manchester Utd ha appena perso (1-3) contro il Chelsea di Mourinho allo Stamford Bridge, e ha incassato la quarta sconfitta in cinque sfide, niente meno che la nona stagionale. Un crollo, un tracollo completo. Hernández ha evitato l’umiliazione, ma Vidic si è lasciato espellere per aver commesso un fallo di frustrazione, un indicatore incontrovertibile. Il Blues, va detto, hanno vinto con merito, e legittimamente si sono confermati terzi, lontani ora solo due punti rispetto all’Arsenal, capolista. Eto’o, peraltro, ha scelto la serata ideale per tornare alla luce della ribalta: del resto ha giustiziato i campioni d’Inghilterra firmando una tripletta, un gesto che non compiva da oltre cinque anni, dai tempi del Barcellona addirittura, dall’8 novembre del 2008, Barça-Valladolid 6-0 per la precisione, anche se allora calò un poker.
Quanto alla crisi nera dello United, le ragioni della disfatta sono molte, i responsabili altrettanti, i modi per affiorare di nuovo sulla superficie davvero esigui. Moyes balla certo sulla graticola: rischia seriamente l’esonero, considerando fra l’altro l’eliminazione già patita nella Fa Cup. Il confronto di Champions League con l’Olympiacos, per la verità, rimane adesso l’ultima, l’unica speranza di un club ormai costretto a progettare la stagione successiva già a gennaio. Questa, si capisce, è stata ampiamente gettata alle ortiche. La formazione è settima nella Premier con 37 punti conquistati nell’arco di 22 turni: ha realizzato 36 gol e ne ha subìti 27. Troppi, è chiaro.
La squadra evidentemente non ha ancora digerito l’addio di Ferguson e l’arrivo di Moyes. I metodi di lavoro sono cambiati, l’intelaiatura tattica di riflesso: e tutto il pianeta dei Red Devils sembra risentirne sotto ogni profilo. Mutamenti, avvicendamenti, rivoluzioni più o meno sottaciute, infortuni, impreparazione. Un mescolo di cause che, si diceva, ha prodotto un disastro sportivo. La manovra sul campo, poi, non suscita un palpito, un’emozione: piuttosto inquieta anche il meno esperto dei supporter. Rooney e van Persie sono impalpabili, Fellaini è irriconoscibile, Young pare volatilizzato. La stampa britannica ha preso ad attaccare Moyes senza posa, i tifosi fischiano, contestano, non credono ai propri occhi piangenti: vedono i campioni della Premier, un tempo accreditati di capolavori, ridotti ora al silenzio sul piano della classifica. Umiliante, desolante. Delittuoso davvero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA