Rugby, Sei Nazioni: Brunel rivoluziona la squadra per affrontare gli inglesi nella “Fortezza”, torna Bergamasco

Rugby, Sei Nazioni: Brunel rivoluziona la squadra per affrontare gli inglesi nella “Fortezza”, torna Bergamasco
di Christian Marchetti
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Mercoledì 11 Febbraio 2015, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 17:51

Asado argentino e succulenti arrosticini abruzzesi prima della rivoluzione. Il profumo avvolge il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” e gli altri atleti ospiti della struttura guardano quasi con invidia i rugbisti. È una delle tante tradizioni dell'Italia del rugby: la grigliata della seconda settimana di raduno al Sei Nazioni.

Un'accezione piuttosto particolare del concetto di “team building”, o magari un momento per esorcizzare la “solennità” dell'annuncio della formazione da parte del ct Jacques Brunel.

Dopo pranzo, il tecnico francese incontra infatti i giornalisti per presentare la squadra che affronterà l'Inghilterra, sabato a Twickenham, per la seconda giornata del Championship.

Una formazione che è una rivoluzione rispetto al brutto match dell'Olimpico contro l'Irlanda. In tutto sei i cambi: McLean estremo al posto di Masi, che a sua volta trova la posizione di primo centro in sostituzione dell'infortunato Campagnaro. McLean lascia spazio all'ala a Venditti. Cambia faccia anche la mischia: fuori Zanni tocca al sempreverde Mauro Bergamasco, che taglia il traguardo delle 101 presenze come Troncon. Saranno invece 111 per Bortolami, che in seconda linea rileverà Furno. L'ultimo cambio riguarda la prima linea: De Marchi al posto di Aguero.

Secondo Brunel, poco cambia dal punto di vista tecnico: «Se non fosse stato infortunato, Bortolami sarebbe stato titolare già la settimana scorsa. Furno parte dalla panchina perché ha avvertito un piccolo problema fisico lunedì. Pertanto preferiamo iniziare con Marco. Masi e McLean saranno schierati rispettivamente centro ed estremo perché è lì che vengono impiegati nei loro club, nel campionato inglese, e abbiamo deciso di puntare sulla loro esperienza. Sempre per quanto riguarda Masi numero 12, si tratta anche di una scelta obbligata visti gli infortuni di Sgarbi e Garcia».

Confermato all'apertura Kelly Haimona, che ha rivelato un curioso retroscena.

Lui e il tallonatore degli inglesi Dylan Hartley hanno giocato insieme a Rotorua (Nuova Zelanda), ai tempi del minirugby. Avevano 10 anni. Sabato, uno indosserà la maglia azzurra, l'altro quella bianca. «Con Haimona vogliamo mantenere la stessa linea di sabato scorso, sebbene la gestione del possesso con lui non sia stata perfetta. Allan? È andato bene contro l'Irlanda. Quest'anno trova più spazio nel club ed è un aspetto importante sul versante della crescita. Abbiamo tre opzioni nel ruolo di apertura: tolto Orquera che ben conosciamo, vogliamo mantenere competitività tra Kelly e Tommaso».

Resta ancora fuori un elemento di valore come Favaro, in terza linea. Il flanker patisce ancora un problema alla spalla destra. «È quasi pronto, ma non vogliamo rischiarlo anche perché negli ultimi tempi ha giocato davvero poco. Tra due settimane vedremo se sarà definitivamente pronto».

Nel frattempo c'è una ferita da lenire. «Dopo la sconfitta con l'Irlanda abbiamo cercato di capire le ragioni di quel magro possesso. Abbiamo condotto una partita interessante in difesa, ma regna la delusione per non aver compreso la possibilità di fare male in attacco».

Per inciso in venti confronti con l'Inghilterra, l'Italia non ha mai vinto e Twickenham serve di nuovo un'impresa per salvare la faccia, proprio come quella del 2013 quando gli azzurri rischiarono addirittura di pareggiare.

Questa la formazione dell'Italia che sabato affronterà l'Inghilterra a Twickenham (ore 15.30, diretta tv Dmax): Luke McLean; Leonardo Sarto, Luca Morisi, Andrea Masi, Giovambattista Venditti; Kelly Haimona, Edoardo Gori; Sergio Parisse, Mauro Bergamasco, Francesco Minto; Marco Bortolami, George Fabio Biagi; Martin Castrogiovanni, Leonardo Ghiraldini, Alberto De Marchi. A disposizione: Andrea Manici, Matias Aguero, Dario Chistolini, Joshua Furno, Samuela Vunisa, Guglielmo Palazzani, Tommaso Allan, Giulio Bisegni.