LA CRONACA
«Tranquilli, non prendiamo nessuno», le parole del diesse Igli Tare all'arrivo a Milano. Era tutta una strategia per non creare aspettative e per provare a dare la zampata nel finale. Una tattica in buona fede perché, pur avendo in mano Bergessio, non c'era ancora il sì di Ederson. La Lazio però, con l'aiuto della Samp e del procuratore, confidava di ottenerlo durante la giornata. Nel frattempo si facevano operazione minori e si tentava di trovare un accordo con l'Inter per cedere Ledesma. Anche qui niente di fatto, con l'argentino che resterà fino al termine della stagione, ma chissà con quale spirito. A pranzo le prime mosse che tradiscono la Lazio, con il pranzo tra i dirigenti laziali e il procuratore di Bergessio. Comincia la scalata per portare a dama l'operazione-attaccante, ma Ederson non molla e continuerà così fino alla fine, nonostante la telefonata diretta di Mihajlovic. «Ci abbiamo provato – ha spiegato amareggiato Tare - ma il ragazzo, che sapeva tutto dell'operazione, non ha nemmeno risposto a noi, alla Samp e al suo tecnico. Poteva essere un'occasione importante per lui e per noi. Restiamo così, Pioli è soddisfatto, siamo una buona squadra. Obiettivo? Bisogna essere corretti e abbiamo sempre detto di puntare all'Europa. Champions? Non ho detto che non ci credo, se viene ben venga». Si va avanti così, con giocatori importanti che stanno per tornare, ma l'amarezza e qualche rischio resta.