Frosinone calcio, Angelozzi: «Innnesti giusti, poche uscite: ora lo spazio si restringe». I Leoni richiesti da club di A

Il dirigente giallazzurro: "Mi avrebbe fatto piacere riportare qui Zerbin, ma alla fine con il Napoli c'è stato un imprevisto"

Il direttore dell'area tecnica del Frosinone, Guido Angelozzi
di Stefano De Angelis
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 12:40

Il rimpianto Zerbin, la sorpresa Brescianini, la scommessa Vural, la maledizione degli infortuni e il rammarico per le mancate cessioni di Caso, Baez e Bidaoui. «Tanto ci saluteremo a fine stagione» ha sottolineato Angelozzi riferendosi all'attaccante di nazionalità marocchina, il cui contratto con il club scadrà a fine stagione.

Il direttore dell'area tecnica del Frosinone, calato il sipario sul calciomercato invernale, ha fatto il punto della situazione nel giorno della presentazione degli ultimi due innesti, il terzino Valeri e il giovane Vural.

Innanzitutto il bilancio sulla campagna di rafforzamento. «Sono soddisfatto, abbiamo inserito sei giocatori con caratteristiche precise e completato la rosa. All'inizio del campionato siamo partiti bene, poi c'è stata una serie di infortuni abbastanza gravi: prima tra i centrocampisti, situazione cui abbiamo sopperito, e poi tra i difensori». Così a gennaio il club ha ingaggiato, in prestito, Zortea e Bonifazi.

«Ma siamo stati sfortunati perché entrambi si sono fermati per problemi fisici - ha proseguito Angelozzi -. A quel punto siamo tornati sul mercato e siamo riusciti ad assicurarci Valeri». Il dirigente canarino ha definito una «disgrazia» le tante assenze che hanno falcidiato il reparto arretrato, portando soprattutto a una penuria di terzini. D'altronde del lungo elenco da tempo fanno parte anche Oyono, Marchizza, Kalaj e Lusuardi. Lirola, invece, è rientrato nella sfida con il Milan, Monterisi era in panchina. «Tanti infortuni sono stati dovuti a traumi - ha evidenziato il direttore -. Per Oyono una piccola frattura, tempi di recupero minimo 35-40 giorni; Marchizza è stato operato, ci vogliono almeno tre mesi; Bonifazi è alle prese con un'infiammazione che sta scomparendo. Speriamo tornino presto a disposizione, nel giro di due settimane dovremmo essere quasi al completo».

CESSIONI

Capitolo cessioni. Qui Angelozzi non nasconde la propria amarezza. «Ci sono state soltanto due uscite, poche. Era necessario che fossero di più perché adesso i giocatori sono tanti. Questa è l'unica cosa che mi dispiace dal momento che il mister potrebbe avere difficoltà nelle esercitazioni durante gli allenamenti. L'organico, portieri esclusi, è di 26-27 calciatori di movimento, sette in più. Ma tecnico e staff sono bravi, troveranno una soluzione».

Gli attaccanti Caso, Baez e Bidaoui, messi sul mercato, alla fine non hanno lasciato il Frosinone. Sul punto Angelozzi ha spiegato: «La società non mette fuori rosa nessuno. Il problema, ripeto, è che siamo troppi. L'unico che ha ricevuto molte richieste, soprattutto dalla B, è Caso (andrà in scadenza nel 2025, Ndr). Gli avevo consigliato di prenderle in considerazione: vista l'abbondanza di esterni e attaccanti che abbiamo qui, per lui era un'occasione per un miglioramento economico, anche rimanendo nella stessa categoria. Il giocatore, però, ha preferito restare, con un doppio danno, per se stesso e per la società: lui avrebbe allungato il contratto e per il club si sarebbe trattato di un introito da reinvestire. Rispettiamo le scelte. Tutti e tre, che hanno dato tanto al Frosinone, debbono sapere che ora lo spazio si accorcia perché ci sono anche altri calciatori, sarà più dura trovare il posto. In quel ruolo abbiamo preso anche l'esterno Seck. Ad ogni modo, deciderà il mister».

Sulle trattative in entrata che non si sono concretizzate, Angelozzi ne cita una: «Mi avrebbe fatto piacere riportare Zerbin al Frosinone: abbiamo avuto dei colloqui e lui sarebbe venuto volentieri. Poi c'è stato un imprevisto con il Napoli, anche per colpa nostra, ed è saltato l'affare. Peccato, mi dispiace che non sia qui».

Angelozzi ha parlato anche della linea verde e delle scommesse del Frosinone. «Mi piace fare degli investimenti - ha spiegato -. Uno è Ghedjemis (attaccante), l'altro è Vural (centrocampista offensivo), che compirà 18 anni tra poco. Quest'ultimo ha un grande potenziale, ma deve lavorare ancora molto. È arrivato a titolo definitivo. Noi ci crediamo, ma ci vuole tempo. È un giovane di prospettiva, sarà il futuro del Frosinone».

Ma tra i canarini c'è chi si sta mettendo particolarmente in mostra al punto da attirare i fari di altri club: «Oltre che per Soulé, sono giunte richieste dalla Serie A per Mazzitelli e per Brescianini. Per Marco una società molto importante mi ha chiesto la quotazione. Ho risposto che noi dobbiamo pensare alla salvezza e che, nel caso, ne avremmo riparlato a giugno. Brescianini ha un'intelligenza calcistica superiore alla media. Qualche telefonata sta arrivando anche per Gelli, che sabato ha marcato molto bene Leao. Dopo la gara con il Milan, mi ha chiamato Massara (ex dirigente rossonero) e mi ha detto: "Ma Gelli dove l'hai preso?". Anche per Oyono ci sono state attenzioni da parte di club inglesi e francesi. Oggi - ha concluso Angelozzi - la città può essere orgogliosa di questa squadra: non ha paura di nessuno e ha la mentalità giusta per giocarsela con chiunque. Voglio ringraziare i tifosi, specie quelli della curva nord, che contro il Milan hanno dato il 100 per cento per sostenere la squadra».
 

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