Parisse attacca l'arbitro: «Mischie gestite malissimo». Brunel: «Non perdiamo l'entusiasmo»

Parisse attacca l'arbitro: «Mischie gestite malissimo». Brunel: «Non perdiamo l'entusiasmo»
di Christian Marchetti
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Sabato 27 Febbraio 2016, 19:30
Sergio Parisse, il capitano, ha guardato negli occhi i suoi compagni. Uno per uno. Furioso per il risultato. Furioso per l'arbitraggio del sudafricano Jaco Peyper. Proprio quel Sergio Parisse che se l'è sempre cavata con un «Non mi piace parlare degli arbitri» anche di fronte a scelte discutibili da parte dei direttori di gara. Comunque sia, dopo la partita, ha guardato i suoi compagni di squadra e ha pronunciato un discorso doloroso. Qualcosa tipo: «Abbiamo sbagliato, dobbiamo rimboccarci le maniche». Per il resto, «il mio discorso è stato pronunciato negli spogliatoi e lì rimarrà». All'esterno trasmette soltanto le parole che seguono: «Ovvio che c'è grandissima delusione. Volevamo vincere e non ci siamo riusciti». Per poi cambiare discorso: «Gli arbitri dirigono in buona fede e cercano di fare il loro meglio. Tuttavia penso che debbano avere l'umiltà di riconoscere i propri errori, così come facciamo noi giocatori».

PEYPER SOTTO ACCUSA
Sergio Parisse inedito. Sotto accusa, soprattutto, è la gestione della mischia da parte di Peyper. «Per quanto riguarda la mischia, ogniqualvolta si avanzava ci veniva fischiato reset o calcio contro. Ogni direttore di gara ha la sua interpretazione, ma deve essere bravo a gestire determinate situazioni. Per me Peyper ha gestito malissimo la mischia». Non che gli highlanders siano stati felici per quei due cartellini gialli rimediati nel secondo tempo. Interpellato nel merito, e dopo aver appreso dei mugugni azzurri, il sorridente capitano degli scozzesi Greig Laidlaw ha fatto spallucce: «Conosco Peyper e lo ritengo un buon arbitro. Una partita è assai complessa. C'è qualcosa che perdi, qualcosa che prendi e Jaco ha dovuto decidere sotto pressione».

FRENESIA
Mea culpa per il tallonatore Leonardo Ghiraldini, rientrante con meta. «Mi sono aggregato al gruppo soltanto domenica e ho trovato tanto entusiasmo, voglia di fare bene, di riscattare la magra figura contro l'Inghilterra. Non ci siamo riusciti per vari motivi. Penso sia importante che ognuno guardi la propria partita e gli errori. Che sono stati tanti, singolarmente e collettivamente. A questo livello, soprattutto, non puoi regalare calci di punizione e possesso». Parla di squadra frettolosa Jacques Brunel, ct a tempo determinato che ha chiuso nel peggiore dei modi la sua ultima partita su suolo italiano. «Ci aspettavamo un match difficile e così è stato – dice – Abbiamo avuto la possibilità di tornare nel punteggio a 10 minuti dal termine ma ci siamo fatti prendere dalla frenesia. Tutti hanno cercato di andare in meta ma senza la necessaria organizzazione alle spalle. Tutto difficile anche in mischia e in touche». 

Ora restano Irlanda e Galles, le due trasferte più complicate che, come se non bastasse, l'Italia potrebbe affrontare senza Joshua Furno (lussazione alla spalla destra) né Edoardo Gori (lesione alla cartilagine costale da valutare). Come dire che il prossimo cucchiaio degli azzurri sarà realizzato da un falegname. Brunel vuole che i suoi ragazzi «mantengano entusiasmo. Cercheremo di iniziare bene anche contro l'Irlanda, squadra che ben conosciamo. Dobbiamo mantenere la giusta voglia di lottare per tutta la partita. Sappiamo che saranno due partite difficili, ma questo dovrà essere il nostro approccio». E il ct transalpino si lascia poi andare alle emozioni. «Lascio uno stadio bellissimo, che in ogni partita fa registrare una media di 65.000 spettatori (stavolta erano 67.721, ndr). È stato per me un piacere entrare qui all'Olimpico. Un piacere vedere tutta questa gente sostenere la squadra. E tutto questo rimarrà nel mio cuore».
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